Il dottor Petypon, medico stimatissimo, è sposato con Gabriella, donna dai mille interessi, l’ultimo dei quali è credersi una predestinata a salvare il mondo partorendo un

nuovo messia.

Il dottor Petypon una sera si concede una evasione col suo amico Mongicourt, anch’egli medico stimatissimo e scapolo impenitente, e capita in un locale alla moda quanto licenzioso: Chez Maxim.

La mattina seguente si sveglia, con i postumi di una sbronza, e trova nel suo letto nientemeno che la Mome Crevette, nota diva di Chez Maxim.

La vicenda s’ingarbuglia con l’inaspettata visita della zia Isotta, grande cacciatrice di belve feroci, che scambia la Mome Crevette per la moglie di Petypon e la invita nel suo castello in Turenna per il matrimonio della nipote Clementina col tenente Corignon, una vecchia fiamma della Mome.

Al castello la Mome detta legge in fatto di abbigliamento (non vi svelo in quale modo!) ad un gruppo di signore molto ma molto provinciali. E fa innamorare di lei il Baroncino, il figlio unico (un po’ tonto ma erede di cospicua fortuna) della Baronessa, una donna attempata che per il fatto di capitare ogni tanto a Parigi, si crede al di sopra delle altre dame.

E la vicenda si complica con l’arrivo inatteso della moglie di Petypon.

Tutta la vicenda, che gira sullo scambio di persona tra la Mome e Gabriella, si concluderà con il riconoscimento dei ruoli e l’adozione della Mome da parte della zia Isotta.

Come in tutte le fiabe, la storia si dipana su uno strano aggeggio: la poltrona estatica. E vedrete di cosa si tratta…